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mons. Giovanni Pepe, commissario del Sant'Uffizio della sezione censura dei libri

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terranovas
view post Posted on 24/9/2019, 11:05 by: terranovas
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Esiste un interessante retroscena sul libro Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento di Sergio Luzzatto che riguarda sempre le vicende inerenti padre Pio da Pietrelcina.
A pag. 304 del libro troviamo scritto:

CITAZIONE
Meno di un mese dopo, il 25 giugno 1960, il conto alla rovescia raggiunge il numero zero.
Entrato in possesso delle bobine registrate nel Gargano, l’assessore del Sant’Uffizio non può fare altro che trasmettere la bomba al Santo Padre.
E papa Roncalli ne resta colpito a tal punto da evitare di descrivere nella sua agenda - privata, ma in qualche modo ufficiosa - il proprio stato d’animo, ch’egli confida a quattro foglietti rimasti inediti fino a oggi:
Stamane da mgr. Parente, informazioni gravissime circa P.P. e quanto lo concerne a S. Giov. Rotondo.
L’informatore aveva la faccia e il cuore distrutto. Con la grazia del Signore io mi sento calmo e quasi indifferente come innanzi ad una dolorosa e vastissima infatuazione religiosa il cui fenomeno preoccupante si avvia ad una soluzione provvidenziale.
Mi dispiace di P.P. che ha pur un’anima da salvare, e per cui prego intensamente.
L’accaduto - cioè la scoperta per mezzo di filmine, si vera sunt quae referentur, dei suoi rapporti intimi e scorretti con le femmine che costituiscono la sua guardia pretoriana sin qui infrangibile intorno alla sua persona - fa pensare ad un vastissimo disastro di anime, diabolicamente preparato, a discredito della S. Chiesa nel mondo, e qui in Italia specialmente.
Nella calma del mio spirito, io umilmente persisto a ritenere che il Signore faciat cum tentatione provandum, e dall’immenso inganno verrà un insegnamento a chiarezza e a salute di molti.
Al là delle formule di cautela, Giovanni XXIII non dubita della verità di quanto riferitodall’assessore del Sant’Uffizio, non sospetta che le notizie sulla vita immorale di un frate malato e ultrasettantenne possano essere false: che derivino - sarà questa la spiegazione degli amici di padre Pio - dall’anormale devozione di una figlia spirituale, giunta all’estremo di millantare rapporti carnali con lui.
A papa Giovanni, l’esuberanza sessuale dell’altro Cristo appare niente più che la conferma di un «disastro di anime» ch’egli aveva diagnosticato condecenni d’anticipo: all’inizio degli anni venti, quando per due volte monsignor Roncalli avevatraversato la Puglia da responsabile delle missioni di Propaganda Fide, ma aveva preferitogirare alla larga da San Giovanni Rotondo. Così, nell’appunto da lui vergato il 25 giugno1960, il papa alterna l’amarezza pastorale per la scoperta delle vergogne di padre Pio con la fierezza personale di chi aveva saputo uscirne indenne: «Motivo di tranquillità spirituale perme, e grazia e privilegio inestimabile è il sentirmi personalmente puro da questa contaminazione che da ben 40 anni circa ha intaccato centinaia di migliaia di anime istupidite e sconvolte in proporzioni inverosimili».

In questa breve testimonianza riscontriamo come, a pochissimi mesi dalla condanna all'Indice dei Libri Proibiti dell'Opera di Maria Valtorta, papa Giovanni XXIII si lascia consigliare da mons. Pietro Partente circa l'operato di padre Pio da Pietrelcina sul quale, nel cuore stesso della Chiesa, vengono riferite, diffuse e credute come vere, delle calunnie sul contro del povero frate. Anche in questo caso papa Giovanni XXIII crede a quanto gli viene riferito e non si oppone a quanto il Sant'Uffizio gli propone come vero, nonostante i dubbi e le prove mistiche della santità di Padre Pio.
Molto doloroso constatare questi fatti...
 
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3 replies since 11/2/2018, 00:08   639 views
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